Antonio Manno

Fotografo campano , la passione per la fotografia ha accompagnato la sua vita da sempre.

Dal 1985 al 1992 ha vissuto e lavorato a La Spezia, dove ha fotografato soprattutto i favolosi borghi delle Cinque Terre, periodo in cui fece conoscenza con un grande maestro della fotografia, Aldo Venga .

Negli anni successivi ha realizzato diversi progetti fotografici riguardanti la vita di mare, fino al 1999, anno in cui la fotografia è entrata definitivamente e prepotentemente nella sua vita attraverso il jazz.

L'incontro con la fotografia jazz è stata un crescendo continuo ed intenso di emozioni visive, un sodalizio perenne fra la fotografia e le note musicali.

Quello è stato l’anno in cui ha fotografato per la prima volta il jazz, in occasione della Settima Ed. del Teano Jazz Festival, Bill Frisell, eclettico chitarrista, il primo musicista ritratto.            

Dal 2000 al 2014 è stato il fotografo ufficiale del Festival.

Ha fotografato, grandi musicisti e persone straordinarie come Dave Holland, Paolo Fresu, Enrico Rava, Ron Carter, Chris Potter, Carla Bley, Stefano Bollani, Fabrizio Bosso, John Taylor, Lorenzo Tucci, Uri Caine, Daniele Scannapieco e molti altri ancora, per finire con i Buena Vista Social Club e Marcus Miller.

Nel 2004 e nel 2005 è stato anche fotografo ufficiale del Campobasso Jazz festival, grazie all'Associazione Thelonious Monk e del  Formia Jazz Flirt Festival.

Nel 2003 e nel 2004 ha fotografato per la rivista “Jazzit” in occasione dell’“Umbria Jazz Winter”.

Nel 2008 il Tokyo Jazz Festival pubblicava sulla brochure del festival, tre sue fotografie di Ron Carter.

Nel 2006 Repubblica.it ha pubblicato tre mie gallery sui viaggi in treno, sui ritratti della gente del mio paese e sulle foto di jazz.

Dopo una prima visita nel settembre del 2007, ritorna ad Auschwitz nel gennaio del 2008 e per una settimana fotografa il più grande campo di sterminio della Seconda Guerra Mondiale, realizzando un Reportage che da febbraio del 2008 porta in visione nelle scuole di ogni ordine e grado, ed in diverse esposizioni personali, in Gallerie e Sedi Istuituzionali.

Ha perfezionato il bianco e nero attraverso la lezione dei Grandi Maestri della Fotografia, arrivando ad una personale visione del mondo incentrata prevalentemente sul contrasto tra luci e ombre nei paesaggi e nei volti delle persone incontrate, riprendendo alcuni elementi tipici della street photography, rielaborati in funzione di un linguaggio fotografico moderno e narrativo.