Paolo Meoni

Nasce a Prato dove vive e lavora nell’ambito artistico come video maker e fotografo. Il suo primo video è del 2001 ed è stato presentato alla Galleria La Corte di Firenze. La sua ricerca attraverso il video e l’installazione considera l’identità di paesaggio industriale che nel tempo si modifica grazie alle nuove migrazioni, alle nuove prospettive di lavoro e all’architettura che cambia. Considera la conurbazione e gli slittamenti della natura nei territori dell’industria: per cui questo nuovo paesaggio urbano e umano che si viene a configurare in continua modificazione si riflette sul suo modo di lavorare e sulle immagini che crea: un tentativo(impossibile) per cogliere quest’istante di realtà che vive in maniera diretta sul territorio. Ha proseguito la sua ricerca in campo fotografico, andando a sviluppare nuovi modi di fare fotografia, riscuotendo grande successo presso il pubblico e la critica. Partecipa a numerose collettive: al Man di Nuoro, al Mart di Rovereto e a Palazzo Te di Mantova al 32° Festival mediterraneo di Montpellier nella sezione sperimentale, premiato al premio Terna nel 2010, è presente in numerose collezioni pubbliche e private. Alcune delle ultime mostre: Sei gradi di separazione a Villa Pacchiani (2011), Sfogliare il tempo a San Giovanni Valdarno (2011), La Magnifica Ossessione, MART, Rovereto (2013) , ). Il fantasma del disegno, Casa Masaccio per l'Arte Contemporanea, San Giovanni Valdarno (2015), Il disegno del disegno, Museo del 900, Firenze (2018), Il mondoinfine: vivere fra le rovine, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, Roma (2019), L’Italie au Bateau-Lavoir (Parigi, novembre 2019). Marie Cordié Levy lo inserisce nel libro Ballades Photographiques a la frontière du réel nel 2019.